martedì 10 dicembre 2013

Comunità di recupero L'Aquilone. Quali controlli sono stati effettuati e quali provvedimenti sono stati adottati?

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00542



Atto n. 4-00542Pubblicato il 11 luglio 2013, nella seduta n. 64

BOTTICI , TAVERNA , BLUNDO , PEPE , GIROTTO , PAGLINI , GAETTI , MOLINARI , SCIBONA , ENDRIZZI , DONNO - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e della giustizia. -
Premesso che:
da notizia di stampa ("la Gazzetta del Mezzogiorno", edizione della Puglia, del 24 giugno 2013) si apprende che il direttore responsabile della comunità di recupero «L'Aquilone» di Galatina (Lecce) è indagato con l'accusa di abuso di mezzi di correzione, violenza privata e maltrattamenti nei confronti di minori;
al fine di far luce sulle presunte violenze, le indagini sono state affidate ai Carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria ed al nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Lecce;
i riscontri finora ottenuti getterebbero ombre inquietanti sulla gestione del direttore della comunità L'Aquilone che, secondo quanto riportato dal quotidiano, avrebbe costretto i minori ai lavori forzati nella sua abitazione, obbligandoli in attività domestiche e di manutenzione edile;
secondo quanto accertato dagli investigatori, il direttore avrebbe inoltre, per anni e sino al novembre 2012, costretto alcuni minori a punizioni fisiche e psicologiche quali l'obbligo di restare immobili ed in piedi per numerose ore, dormire per terra, pranzare in disparte;
alcuni ragazzi avrebbero raccontato di aver subito schiaffi, percosse e frustate;
considerato inoltre che:
una ricerca promossa dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e realizzata dall'istituto degli Innocenti di Firenze su "Bambine e bambini temporaneamente fuori dalla famiglia di origine. Affidamenti familiari e collocamenti in comunità al 31 dicembre 2010", pubblicata nel n. 19 dei «Quaderni della ricerca sociale», evidenzia che i bambini e gli adolescenti che vivono fuori dalla loro famiglia di origine sono più di 32.000 a livello nazionale;
tali bambini e adolescenti possono trovare accoglienza, secondo la normativa, in due categorie di luoghi sociali: le famiglie affidatarie e le comunità residenziali; le due forme di accoglienza interessano, a livello nazionale, lo stesso numero di minori;
risulta agli interroganti che le strutture operanti nel territorio nazionale spesso non riuscirebbero ad accogliere tutti i minori che vivono in situazioni di rischio e di disagio;
sono circa 15.000 i minori attualmente ospitati nelle comunità (comunità familiari per minori, comunità socio-educative per minori, alloggi ad alta autonomia, servizi di accoglienza, strutture di pronta accoglienza, comunità multiutenza, comunità educative e psicologiche) la cui retta giornaliera si attesta tra 71 euro e 99 euro, con una media di 79 euro;
alle famiglie affidatarie viene erogato un contributo economico che in media consiste in 404 euro mensili;
la permanenza del minore all'interno di una comunità incide, in termini di investimento economico, circa 6 volte di più rispetto al minore in affido familiare: 79 euro al giorno contro 13 euro;
secondo un'analisi condotta dall'associazione Ai.Bi (Amici dei Bambini) il costo complessivo annuale, relativo al mantenimento dei minori ospitati sia nelle comunità sia da famiglie affidatarie è di circa 420 milioni di euro, mentre potrebbe attestarsi nella spesa di 71 milioni di euro se i bambini e gli adolescenti che vivono fuori dalla loro famiglia di origine fossero tutti inseriti in famiglie affidatarie;
a giudizio degli interroganti, inoltre, i minori "fuori famiglia" al raggiungimento della maggiore età, dovendo abbandonare la comunità di supporto senza rassicuranti e concrete opportunità di accesso al mercato del lavoro, rischiano di dover affrontare la nuova fase di vita esposti ai pericoli derivanti dall'abbandono e dalla marginalità, vanificando lo stanziamento economico destinato a promuovere interventi educativi, formativi ed animativi dei minori stessi;
sarebbe opportuno prevedere la creazione di un fondo per i giovani che provengono dalle comunità che possa essere utilizzato al compimento del diciottesimo anno di vita, l'istituzione presso i centri per l'impiego provinciale di un elenco che li contempli, la creazione di incentivi fiscali a favore dei datori di lavoro che intendano assumerli e, infine, un controllo maggiore sulle risorse destinate alle strutture ospitanti,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;
quali controlli siano stati effettuati e quali provvedimenti siano stati adottati affinché le condizioni di degrado derivanti anche da abusi fisici e psichici, come quelle subite dai minori ospiti della comunità "L'Aquilone" di Galatina, non vengano perpetrate nei confronti dei bambini e adolescenti ospiti delle comunità;
quale sia, ad oggi, l'entità dei minori sotto la tutela dei servizi sociali e collocati in comunità alloggio e in affido familiare, quale sia l'ammontare delle risorse erogate per il mantenimento dei minori nelle comunità alloggio e quale l'entità delle risorse destinate ai minori conviventi con le famiglie affidatarie;
quali azioni urgenti intendano intraprendere al fine di assicurare ai minori che vivono al di fuori della loro famiglia di origine un'infanzia ed una adolescenza dignitosa, serena e rispettosa della crescita fisica, emotiva ed intellettiva attraverso la promozione di interventi educativi, formativi e ludici che rispondano in maniera efficace ed incisiva ai bisogni dei bambini e dei ragazzi, prevenendo e contrastando il disagio nonché individuando un percorso di reinserimento che accompagni il giovane anche dopo il compimento della maggiore età.

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